Le Memorie di Yami – Gli aspetti negativi della vita da studente straniero in Corea del Sud

Le Memorie di Yami – Gli aspetti negativi della vita da studente straniero in Corea del Sud

In un articolo che ho scritto per “Full D’Assi Magazine” e che è stato pubblicato il 27 Giugno ho esposto cinque punti positivi della vita da studente straniero in Corea del Sud.
Alcuni di voi lo hanno particolarmente apprezzato e mi è stato chiesto di parlare anche degli eventuali aspetti negativi, i quali, ahimè, in effetti sono tanti e spesso anche assurdi. Per cui, ho deciso di redigere questa sorta di elenco e pubblicarlo a parte, qui sul mio sito, così che se qualcuno di voi dovesse decidere di imbarcarsi nella stessa avventura può prepararsi a ogni evenienza.
Ecco quindi 10 aspetti negativi della vita da studente straniero in Corea del Sud:
1) Le segreterie universitarie per gli stranieri suggeriscono di iscriversi ai corsi attraverso il sito dell’istituto circa 2 mesi prima della data del loro inizio: ebbene, in realtà è meglio iscriversi 5-6 mesi prima rispetto alla data in cui intendete iniziare, perché i responsabili potrebbero impiegare ben 3-4 settimane per dare una prima risposta, spesso generica e incompleta. Inoltre, tendono a fornire le istruzioni poco per volta, in un inglese poco chiaro, dando per scontato che determinate procedure burocratiche esistano anche negli altri Paesi. Chiedono una serie di documenti, per ottenere i quali potreste venire rimpallati da un ufficio all’altro della vostra città; dopodiché occorre far tradurre tutto in inglese e far protocollare sia gli originali che le traduzioni. Tra attese, botte e risposte, richieste di modifiche e di altri documenti potrebbero passare difatti più di 3 mesi.
2) Quello che nelle brochure e sui siti delle università viene indicato come “semester”, in realtà per i coreani corrisponde a un “trimestre” composto da 10 settimane di lezioni comprensive di esame e gita culturale: questo è un problema non da poco dato che per iscriversi a un’università coreana è obbligatorio frequentare un corso per 6 mesi, quindi se per esempio un “semester” costa 1.600.000 won (cioè circa 1.250 euro) quello che vi ritroverete a pagare effettivamente per 6 mesi ammonta a 3.200.000 won (circa 2.500 euro).
3) Brochure e siti potrebbero non essere aggiornati, il che significa che le cifre e le informazioni riportate potrebbero non corrispondere a quelle attuali: oltre al costo del corso dovrete calcolare una quota di iscrizione, quindi meglio assicurarsi che nel frattempo la cifra non sia aumentata.
4) Le istruzioni su siti e brochure sono anche incomplete: ci si ritrova a dover sostenere altre spese non conteggiate, come un aumento forfettario di 100.000 won per ricoprire eventuali tassi di cambio valuta nel momento in cui si effettua il bonifico per pagare i 6 mesi in anticipo, aumento che verrà restituito solo una volta arrivati sul suolo sudcoreano, dopo aver ottenuto il permesso di soggiorno (che si paga a parte e viene consegnato dopo almeno 5 settimane dal momento della richiesta) e dopo aver aperto un conto corrente in una banca coreana, tutte cose delle quali non vi avviserà nessuno a meno che voi non facciate domande specifiche. Una volta arrivati in università, se pensavate che con quello che avete pagato i libri di testo fossero inclusi nel prezzo potreste scoprire di esservi sbagliati di grosso e che dovrete sborsare dagli 80.000 ai 100.000 won (tra i 60 e io 77 euro) ogni trimestre per acquistare vari volumi e fotocopie necessari ad affrontare gli studi.
5) Dato il numero di documenti e certificati che chiedono e la potenziale difficoltà a reperirli tra i vari uffici italiani, meglio farsi stampare e protocollare almeno 3 copie di ogni documento e certificato bollato che viene richiesto, incluse copie del contratto d’affitto e dei biglietti aerei: infatti, anche se la segreteria dell’università non lo dice, va fornita una copia degli stessi documenti anche all’ambasciata coreana in Italia che rilascia il visto (senza il quale non potrete andare da nessuna parte) e all’ufficio immigrazione in Corea per ottenere il permesso di soggiorno, obbligatorio per chi resta sul suolo sudcoreano per più di tre mesi. Stesso discorso vale per le fototessere: preparatene almeno 6 o 8, non 3 come si limitano a dirvi.
6) Una volta iniziato il corso, probabilmente scoprirete che nella valutazione finale non conteranno soltanto i due esami principali di ogni trimestre (uno da sostenere a metà e l’altro alla fine) ma anche dei test infrasettimanali, cosa che apprenderete possibilmente il giorno stesso in cui state già svolgendo il primo.
7) Dopo aver sostenuto gli esami, riceverete i voti ottenuti per la scrittura, la lettura, l’ascolto e l’orale, nonché il voto complessivo. Tuttavia, le regole della scuola inspiegabilmente proibiscono allo studente di vedere le correzioni del compito, ergo non potrete mai sapere cosa avete sbagliato e quindi imparare da quell’errore per non commetterlo di nuovo. Utilissimo, no?
8) Nel programma del corso potrebbero essere previste delle “gite culturali”. Se tale definizione vi fa pensare che l’istituto vi porterà in qualche villaggio storico o che magari vi farà imparare la scrittura tradizionale con i pennelli o assistere a qualche esibizione di danza tradizionale potreste rimanere delusi: la vostra “gita culturale” potrebbe consistere in una visita alla vicina caserma dei pompieri per fare un’esercitazione di sicurezza spacciata per esperienza culturale.
9) Ho conosciuto la Corea nel 2014 come un paese pulito, ma negli ultimi anni ho notato un progressivo peggioramento: se i bagni sono sempre puliti, forniti di sapone e carta igienica, dall’altro le aule non vengono affatto pulite (se temperate una matita venerdì, ne ritroverete i resti il lunedì successivo). A questo punto ci si domanda quali costi vadano a coprire tutti i soldi pagati al momento dell’iscrizione.
10) Ogni studente ha un account personale, da dove tecnicamente dovrebbe poter visualizzare il proprio status, le presenze e, da quel che si pensava al momento in cui venne presentato durante l’orientamento, anche l’andamento dei test e degli esami: peccato che non pensino a spiegare come usarlo e come navigare al suo interno, dato che è molto ampio e dispersivo, e se l’account dello studente straniero non funziona, pur segnalando la cosa sia in segreteria che agli insegnanti, pare che nessuno sappia cosa fare e il sito della scuola rimanga inutilizzabile e inutile.

Ovviamente tutto questo deriva dall’esperienza diretta mia e dell’amica che è venuta a fare la stessa esperienza nell’Università che abbiamo scelto di frequentare, non escludo che altri istituti possano avere un’organizzazione e un programma migliori (anche se mi è stato riferito che diversi studenti stranieri di varie nazionalità che hanno frequentato altre Università si sono lamentati della disorganizzazione e del modo assurdo in cui vengono gestite determinate situazioni).
Sia come sia, è bene sapere a cosa si potrebbe andare incontro.

Aggiungo, come precisazione, che questo articolo è stato redatto a completamento dell’altro, per fornire un quadro completo dell’esperienza fatta, quindi semplicemente come ho elencato i pro nel primo ho elencato i contro in questo.
Se mi sono dilungata sui “contro” più nel dettaglio è solo perché ho aggiunto anche consigli per evitare che determinate situazioni possano cogliervi di sorpresa, dato che nonostante mesi di tempo e consultazioni, le informazioni nebulose e incomplete possono causare qualche incomprensione e problema.
Chi fa questa esperienza per la prima volta non hai mai avuto a che fare con permessi di soggiorno né può dare per scontato che le spese universitarie o la burocrazia funzioni allo stesso modo all’estero (e difatti, come visto, non è detto che sia così), quindi se il paese che ospita lo studente straniero non lo informa in anticipo su tutto quello che gli servirà, come dovrebbe saperlo lo studente stesso?

Detto questo, l’esperienza che andrete a fare sarà sicuramente formativa e non solo per i vostri  studi e la consiglio comunque, altrimenti io e la mia amica per prime non saremmo mai partite nonostante avessimo già riscontrato diverse difficoltà.
Tuttavia il consiglio è questo: dovrete armarvi di molta pazienza e prepararvi una base economica sufficiente per affrontare qualunque sorpresa.

Yami

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